giovedì 5 luglio 2012

La Gravità delle Cose (2012)



Progetto e Foto: Pasquale Moretti
Presentazione: Valentina Soranna





A photograph is not an accident – it is a concept. - Ansel Adams



Gravità - che non è solo una forza, ma, nella sua ambivalenza, una constatazione del peso e, di conseguenza, della caduta.


Foto che si muovono a larghi passi tra la grande scuola dello still life e le "composizioni d'affezione" alimentari di Spoerri, sostituendo alla componente memoriale e nostalgica del francese un nuovo carattere di fragilità constatata, tutto racchiuso nella metafora del languido biscotto che, attratto dal liquido nella tazza, inevitabilmente si diparte dalla sua metà. Fragilità non solo constatata, ma riproposta e reiterata con una certa 'rassegnazione' esistenziale di fondo, raccontata da un osservatore/regista che si limita a guardare dall'alto ciò che non si può evitare, ciò che è destinato ad accadere. L'orizzontalità delle superfici, divenuta verticale nella trasposizione fotografica per chi guarda, appone all'immagine una certa instabilità: la sensazione che tutto, seppur fisso, in qualche modo possa scivolare verso il basso; in un contesto ambientale che, seppur bagnato da un sole accecante che tutto immerge in un lattiginoso biancore, trasuda una certa irrequietezza sottesa, vibrante attraverso i colori e il dinamismo delle cose, ma circolare nella sua essenzialità primaria. Nella pulizia quasi asettica. Un 'quasi' che si spiega in sé stesso e, facendolo, diviene l'esegesi dello stesso progetto, in bilico tra una dichiarata fissità e un'inevitabile tensione.

La volatilità delle polveri, la marcescenza della frutta, la viscosità di liquidi e grassi - allo stesso modo della porcellana di gusto inglese - perdono in un soffio le  differenze molecolari, nell'ottica in base alla quale tutto - al di là delle differenze - subisce l'attrazione verso il basso. 

(luglio 2012)